Sono seduta nella hall del B&B fatto il check out della camera e pronta a lasciare l'atmosfera vitale e fervida di Buenos Aires per la calda calma piatta di Phoenix...niente di bellissimo o bruttissimo dura mai troppo a lungo....ma sto gia' pensando e magari anche proggrammando il prossimo viaggio in questa terra forse non piu' straniera per imparare un ballo che mi incanta e affascina come credevo possibile....
Ieri sera l'ultima milonga, Salon Canning, un vestitino rosso cangiante e i capelli di lato mi facevano essere la piu' sparkly e visibile di tutta la sala, forse non il massimo quando le tue dancing skills non sono paragonabili all'appariscenza esteriore, ma cmq good enough per attirare l'attenzione e ballare il piu' possibile, per praticare....la sala ha le luci soffuse e il pavimento di parquet lucido, un po' scivoloso che rende ancora piu; insicuri i miei passi incerti, almeno per le prime due tandas ballate con l'istruttore a cui posso dire di dovere il livello tecnico che ho raggiunto durante questo viaggio...e poi qualcosa si scioglie, finalmente un bel ragazzo giovane e aitante mi chiede di ballare e mi incanto nel seguire i suoi movimenti come creta nelle mani dello scultore, credo davvero che siano poche le sensazioni fisiche e mentali che si possono provare in questo movimento che crea un buon o cmq passabile tango.
La serata continua e mentre i miei piedi si sciolgono la stanchezza si fa sempre piu' timida e sono sicura che con la giusta compagnia potrei andare avanti a ballare tutta notte per godermi questa ultima sera, l'ammirazione degli occhi maschili e l'orgoglio che sento salirmi in tutto il corpo mano a mano che i miei movimenti si fanno sempre piu' fluidi nel seguire quelli del mio cavaliere per questi 9 minuti di vita.....il gruppo se ne va, decido di rimanere con l'sitruttore per l'ultima danza, sapendo che sara' sicuramente cosi' fantastica da rimanermi nella mente come il miglior ricordo da portare a casa e da pregustare chiudendo gli occhi nell'attesa di tornare a fare parte della movida milonguera della bella e strana Buenos Aires, cosi europea e cosi sudamericana da confondermi alle volte.
Parte un pezzo di Osvaldo Pugliese, una musica sensuale, forte, intrigante, i miei occhi si chiudono e con essi la mente, seguendo i passi di Isaac mentre mi sembra di volare alzando la gamba in un boleo mai eseguito prima e che mi regala una sensazione fortissima che parte dalla gamba e arriva fino al cuore, come raggiungi quel punto sopra l'infinito e aprendo gli occhi non riesci esattamente a capire dove ti trovi come perche' e con chi...eccolo il mio ricordo di questo primo viaggio a Buenos Aires, eccola la chiave per scoprire ancora un po' la mia passione per questo ballo sexy e molto intenso e cosi continuarne l' apprendimento con ancora piu' motivazione e spinta...eccola l'immagine che voglio conservare in one of my mind's drawers e far tornare alla mente quando qualcosa non andra' come programmato per qualsiasi motivo e le lacrime tenteranno di prendere il sopravvento e riempirmi gli occhi e la bocca, rubando lo spazio al sorriso e alle scintille dei miei occhi davanti allo spettacolo incomparabile del brutto anatroccolo che piano piano lentamente sta assumendo le sembianze aggraziate femminili e magnifiche del cigno.
E uno degli scopi nascosti di questo mio viaggio e' gia' stato raggiunto....l'ennesima prova che se voglio davvero posso provare a fare quasi qualsiasi cosa e riuscirci con risultati discreti/buoni, e se qualcuno da qualsiasi parte del mondo non lo riesce o vuole vedere allora forse e' davvero il caso di let go, magari voltandosi indietro con un po' di magone e domande ma senza pensarci troppo sopra, che tanto the foot will land anyway thanks to the gravity force and everything will be good....
Ciao Buenos Aires, hasta pronto
sabato 30 maggio 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento