sabato 4 luglio 2009
Long distances create great journeys
E anche questa e' fatta...sto tornando da Venezia e dall'aver superato il mio primo viaggio in Europa senza aver appuntamento ne' aver visto l'ennesimo..non succedeva da poco meno di un anno e avevo una bella agitazione nel pensare a come l'avrei presa questa novita'...apparentemente bene, sono arrivata, ho lavorato, mangiato e bevuto in abbondanza, riso a crepapelle e sto ripartendo, sempre quella di prima, sicuramente ingrassata di qualche cilo grazie alle ombre e alla deliziosa cucina lagunare, ma sempre io, an intensely savory well traveled intellectual who can kick asses almeno secondo l'accurata definizione di un compatriota del mago Copperfield, con cui ho fatto l'educational tour post workshop e il cui accento riusciva ancora a farmi sussultare e batter il cuore ogni volta, ad ogni parola, ad ogni battuta, ad ogni modo di dire: stag do, quid, bloke,....chiudo gli occhi e lui e' li', di fronte a me all'aeroporto, come mi piaceva aspettarmelo e come questa volta non l'ho trovato, lui e' li' che mi corregge vocaboli e pronuncia con quell'espressione corrucciata che lo contraddistingue, come se fosse perennemente annoiato, lui e' li' che mi racconta qualcosa nei rari momenti in cui si apre e confida, lui e' sempre li', onnipresente nella mia testa, definitivamente e chiaramente assente nella realta' vera della mia vita e dei miei giorni, una semplice fantasia creata dalle mie aspettative e dal mio desiderio, ma cosi' vera che basta un qualsiasi vago accento britannico a resuscitarne le sembianze, i gesti, la voce...."chissa' dove sei tu adesso? vorrei dirmi fa lo stesso, mentre piove a piu' non posso, mentre qui io muoio un po'...." e io continuo a pormi la domanda della curiosita', certa che non avro' una risposta e incerta sul "what's in it for me?" perche' continuo a farmi domande che non mi aiutano anzi tutto il contrario?!? Non so, saro' anche una che sa quello che vuole e kick asses ma in queste situazioni sono sperdutissima...."Times are hard when things have got no meaning".....Venezia e' sempre bellissima, vissuta 3 giorni con la mamma e' poi anche meglio, si affronta tutto in maniera piu' facile anche se a volte la sua franchezza e il suo giudizio tagliano come un coltello dentro quella ferita ancora troppo fresca per non sanguinare e piangere amaro....la fiera niente di che ma rivedo facce amiche che non vedevo da tanto e con cui e' cosi' facile ridere che per un attimo la mente si dissocia e ritorno ad essere la io che mi piace, amusing endearing engaging sempre e comunque...un educational tour degno di essere fatto, con tanti strani interessanti personaggi che mentre mia cultura personale si arricchisce, la mia espressione facciale non riesce a smetter di prendere la posa del riso, e mi sento bene, nonostante l'accento del ricordo...il tutto coronato dalla ciliegina sulla torta delle mie ragazze in visita a Venezia per cenare assieme e festeggiare questi strani intensi tantoi attesi e temuti 30 anni...Greta Natu Rosi e Jenny in una sera sola, a ridere, scherzare, confessarsi, spettegolare e soprattutto ritrovarsi, ognuna con il suo bagaglio di domande crucci e perche', ognuna con qualcosa da dare e prendere alle altre, ognuna con quella se stessa che cmq, nonostante il passare degli anni, a cambiare non ci pensa proprio nemmeno per un attimo....e basta quella serata insieme a qualche momento madre-figlia e qualche grassa risata con i colleghi a farmi godere questo breve viaggio lagunare seppur non caratterizzato dall'incontro con quei due occhi grigio verdi dall'accento strettissimo...."it's plain to see we're over and I hate when things are over and so much left undone..."...domani torno a Phoenix con l'iPod pieno della mia musica e un passaggio quasi sicuro dall'aeroporto, mentre dal mio bagaglio a mano fanno capolino "Fausto e Anna" "The Way We Were" "Oceano Mare" e "Single senza pace"...i primi incerti passi verso la guarigione....
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