martedì 5 maggio 2009

Nelle ortiche

Non avevo mai pensato che 70 minuti al telefono con uan vecchia amica potessero spalancare una delle mie finestre volontariamente chiuse, ma piu' continuo a vivisezionare la conversazione avuta ieri con una carissima amica piu' mi sto ricredendo.
Perche' quel:"Io lo avrei gia' mandato nelle ortiche" e' difficile da dimenticare, non solo per l'ilarieta' che si porta dietro e l'inusualita' dell'espressione, ma anche perche' e' il miglior modo di risolvere questo tipo di situazioni, molto lady like e molto effective, perche' come dice lei:"Le ortiche si sentono e allora si rende conto di avere fatto la pipi' fuori dal vasino"...almeno dovrebbe...
Ho la scrivania piena di fogli carte itinerarii, il tempo e' grigio appiccicoso, la mia inbox vanta un'email a cui non so se voglio rispondere, ho il weekend pieno di eventi e una paura atroce del viaggio in Argentina e continuo a pensare a lei, alla mia ancora di salvezza, a chi oltre mia madre mi dice le cose brutalmente in faccia, come stanno, senza mezzi termini, senza paura di offendermi, dura come uno schiaffo ma benevola come una carezza, cercando di cambiare certi ingranaggi del mio cervello che proprio non ci pensano nemmeno ad essere cambiati, cercando di salvarmi la vita in modo che un giorno non abbia a voltarmi indietro rimpiangendo il tempo perduto, con la fermezza e la razionalita' che la contraddistinguono, con la dolcezza e simpatia che solo chi le arriva tanto vicino puo' cogliere, mi parla e ascolta per piu' di un'ora, mi lascia sfogare e mi frena quando e' troopo, capisce da dove vengo e dove sto cercando di andare, pur essendo alla fine senza meta, e l'unico modo di fermare il mio errare senza posa ne' senso e' quello che aprirmi la situazione, vivisezionarla e spiegarmela pezzo per pezzo, sperando che cosi' suddivisa in piccoli segmenti mi entri meglio in testa e ci stia, un po' come un calcolo aritmetico spiegato a chi la matematica proprio non la digerisce.
Mi da consigli che non avevo pensato di ricevere e che assomigliano tanto a quello che sento io ma che sfortunatamente non riesco a metter in pratica, e mi illumina di immenso, salutandomi con la promessa di aggornamenti soventi, di qualche giorno insieme al mare in agosto e soprattutto con l'augurio piu' sincero e belleo che qualcuno qui e ora, in questo momento di transizione nella mia vita mi potesse fare:"Ti auguro di essere felicemente single".
Voglio cominciare a provarci, chissa' che magari non mi riesca anche....insieme allo sforzo di essere una signora e mandare tutti nelle ortiche se proprio devo, ma senza essere volgare...

Nessun commento: